Attualità

“La verità sul glisofato usato in agricoltura”

Giovanni Mercadante
Da sinistra: Dott.ssa Caterina Serino; al centro: prof. Pasquale Montemurro
Il convegno di venerdì scorso 27 gennaio dell'A.M.C., Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura.
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La presenza di  quantità minima di glifosato nella pasta non intacca la salute del consumatore, secondo gli  esperti. Tuttavia,  l’utilizzo dell’agrofarmaco, nuovamente  prorogato dal Ministero dell’Agricotura per il 2017, ha destato preoccupazione. Venerdì scorso 27 gennaio 2017, l’A.M.C./Associazione Meridionale Cerealisti di Altamura, ha tenuto un convegno tra gli associati nella hall dell’Hotel Saurus sito in Via Bari,  a cui hanno partecipato tra l’altro gli agricoltori e molti altri soggetti che gravitano nel mondo dell’agricoltura. Tema del dibattito: “La verità sul glifosato”. Relatori: la Dott.ssa Caterina Serino e il prof. Pasquale Montemurro docente di Erbalogia della facoltà di Agraria dell’Università di Bari;  ha presieduto Nunzio Panaro, Presidente dell’A.M.C. L’incontro è stato un aggiornamento tecnico sull’utilizzo degli erbicidi. Il glifosato, prodotto dalla multinazionale Monsanto fino al 2001, commercialmente  noto come “Round up”, è in particolar modo quello maggiormente utilizzato contro le erbe infestanti.

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L’uso indiscriminato può ridurre  la resa delle cultivar, ovvero del frumento. Questa sostanza chimica, detta tecnicamente anche agrofarmaco, , è un diserbante sistemico (fitotossico per tutte le piante), che in altri termini devitalizza gli organi delle erbe infestanti. L’assorbimento del prodotto avviene nell’arco di poche ore e il disseccamento della vegetazione è visibile altrettanto celermente nel corso di una decina di giorni. In pratica, il glifosato paralizza i micronutrienti necessari per la pianta infestante. Il prof. Pasquale Montemurro, dal canto suo, ha posto l’accento sulla scarsa resa dei terreni a causa delle piante  infestanti. Questo fattore è determinante per l’agricoltore, in quanto le stesse riducono notevolmente anche la qualità del frumento. La chimica, fortunatamente,  corre in aiuto dell’agricoltura ostacolando la tra l’altro  la diffusione di insetti,  polline e  batteri. Gli agrofarmaci sono comunemente denominati anche antiparassitari, o fitofarmaci, i quali mutuati dall’inglese pesticidi, sono formulati commerciali a base di composti inorganici per combattere le piante infestanti aggressive. Detti composti chimici  sono formule derivanti da progetti di multinazionali  che li  immettono sul mercato attraverso complessi iter burocratici, giustamente con lo scopo di impiegarli nell’agricoltura, ma nel contempo devono osservare determinate normative  per tutelare la salute mondiale.

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Il glifosato, tuttavia,  è stato indicato dagli ambientalisti come un potenziale  cancerogeno che si insinua nella catena alimentare umana, e  il suo impiego attraverso l’irrorazione contamina anche l’aria, l’ambiente circostante, in sintesi aggredisce anche la popolazione con effetti tumorali. La dott.ssa  Caterina Serino, attraverso un suo dettagliato studio, smonta questo preconcetto dimostrando con valori chiarificatori l’innocuità del glifosato.

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E’ stato detto che la quantità di glifosato  rilevata nella pasta è assolutamente minima e non intacca la salute del consumatore, neppure mangiando 188 kg di pasta al giorno per tutto l’anno,  la cui assunzione è fissata nella misura di 0,5 mg/kg. Valori, purtroppo, che non sono stati condivisi da alcuni astanti, perché i parametri non sono stati   ritenuti affidabili, cioè non prevenienti da organismi istituzionali, bensì dalla IARC/Agenzia dell’Organizzazione mondiale della Sanità). Il prof. P. Montemurro ha aggiunto  che in Canada il frumento matura più lentamente a causa del clima freddo,  e quindi si fa un uso piuttosto intensivo dell’erbicida per seccare le erbe infestanti e garantire al grano un livello proteico elevato, a differenza dell’Italia dove il grano duro è indorato in modo naturale nei mesi di giugno-luglio.

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L’Australia, per esempio, ha un immenso territorio e le fattorie hanno estesi campi di grano, dove l’agricoltore si sposta addirittura con l’elicottero per fare i suoi interventi antiparassitari. L’utilizzo del  glifosato, in buona sostanza, in Italia, è vietato in agricoltura, soprattutto per il periodo che precede il raccolta e la trebbiatura,  tanto che l’autorizzazione al suo uso è scaduto a giugno del 2016; mentre   ancora recentemente il suo utilizzo è stato prorogato al 2017.  Questa è la terza proroga in attesa di ulteriori approfondimenti. Insomma, il nostro Ministero dell’Agricoltura continua a mantenere costante la sua attenzione su questo fronte.

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giovedì 2 Febbraio 2017

(modifica il 27 Giugno 2022, 18:35)

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