Nel ricordare che la caritànnon può essere discriminata dal colore della pelle, dalla residenza onnazionalità, dall’età o religione, lanCHIESA DIOCESANA DI ALTAMURA – GRAVINA – ACQUAVIVA DELLE FONTInribadisce con forza il proprio rammaricone la propria distanza da tutte le forme di chiusura e discriminazione neinconfronti di uomini e donne che hanno la nostra stessa dignità e, perciò, innostri stessi diritti. In particolare, esprime profonda amarezza pernl’iniziativa presa da un gruppo di persone, ieri pomeriggio, ad Altamura, anfronte della decisione della Prefettura di Bari, per l’accoglienza di 80 richiedenti asilo nella città di Altamura inncarico ad una cooperativa.
“La decisione comunicatandalla Prefettura di Bari – scrive la Diocesi – circa l’accoglienza di alcuni uomini, donne e bambininprovenienti da terre martoriate da guerre e povertà interpella la nostranumanità e la nostra fede. Ci interpella sulle formendi accoglienza perché siano sempre rispettose della dignità umana e mai mossenda interessi economici. Ci interpella neglinatteggiamenti perché siano caratterizzati da gesti e parole di ospitalità enaccoglienza. Ci interpella in quantoncristiani ricordando le parole evangeliche “ero straniero e mi avetenospitato” (Mt 25.35). Ogni giorno, nel silenzio enattraverso gesti concreti, più di 1500 cittadinindi Altamura vengono accolti e sostenuti dalle nostre comunità parrocchialinattraverso la caritas, la mensa e il centro di accoglienza notturna. Tuttonquesto è possibile anche grazie all’impegno, alla generosità e disponibilità dintante famiglie di Altamura. Gesù ci ha insegnato che l’unica risposta alla povertà e allanviolenza è l’amore. Questa continuerà ad essere l’unica risposta dei suoindiscepoli”.