Cronaca

Carabinieri Patrimonio Culturale recuperano centinaia di reperti frutto di scavi cladestini

La Redazione
Il dipinto messo all'asta.
Le indagini condotte in Puglia e Basilicata, anche ad Altamura.
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Iln Nucleo Carabinieri TPC di Bari, nell’ambito delle attività ninvestigative avviate sul territorio di competenza – Puglia e nBasilicata- e spesso conclusesi in altre Regioni italiane, ha restituiton al Patrimonio Culturale Nazionale numerosi beni che rischiavano di nessere dispersi per sempre.

Scavi clandestini

Lon scavo clandestino continua ad essere, soprattutto in Puglia, un nfenomeno che ha richiesto l’attenzione e più volte l’intervento di nquesto Nucleo.

Nel corso di servizi di sorveglianza appositamente predisposti, nel mese di febbraio in un’area archeologica pugliese sono stati fermati due “tombaroli,n sorpresi, in flagranza di reato, intenti ad eseguire ricerche narcheologiche non autorizzate. Nel corso dell’attività sono stati nsequestrati metal detector, reperti archeologici, con evidenze di scavo nrecente, e vario materiale da scavo. Questo fenomeno criminale alimenta,n purtroppo, un traffico di importanti proporzioni intorno al quale nruotano enormi interessi economici e commerciali. Le consolidate nprocedure operative messe in atto, repressive e preventive, hanno nportato al recupero di oltre 450 reperti archeologici ed al deferimento all’Autorità Giudiziaria di 11 persone per scavo clandestino.

Furti

Lan proiezione investigativa nazionale di ogni Nucleo del Comando nCarabinieri Tute­la Patrimonio Culturale e, in particolare, nl’adeguamento delle tecniche investigative alle nuove metodologie ncriminali che aggrediscono il patrimonio culturale, hanno reso nnecessario il costante monitorag­gio delle transazioni dell’e‐commerce en il costante scambio informativo con gli organi periferici del MiBACT. nCiò ha permesso di individuare presso una casa d’aste un eccezionale dipinto, olio su tavola, di grandi dimensioni (120 x 92 cm), risalente al 1400 e raffigurante San Leonardo. L’opera d’arte, inserita nella Banca Dati dei Beni Illecitamente sottratti, risulta essere provento di furto avvenuto tra il 23 e il 24 gennaio 1972n all’interno della Chiesa di San Luca di Armento (PZ). Il dipinto, nritrovato dopo oltre quarant’anni, era stato esposto per una vendita nall’asta prevista entro tre giorni. L’emissione in urgenza di un nprovvedimento di sequestro da parte della Procura della Repubblica ncompetente per territorio, immediatamente attivata da questo Nucleo, ha npermesso di impedire la vendita ed evitare la dispersione del bene che èn stato, così, restituito alla Comunità di Armento. Al momento del nsequestro, l’opera d’arte si presentava in pessimo stato di nconservazione ed attualmente è sottoposta a restauro all’interno dei nlaboratori della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio ndella Basilicata.

Nell’ambito di un’altra indagine, sono state recuperate 3 maioliche antiche (due piatti e un boccale) risalenti al XV – XVI sec. e risultate parziale provento di furto avvenuto nel 2003 all’interno del Complesso Monumentale di “Torre Alemanna”n a Cerignola (FG) dove i beni ceramici erano stati esposti dopo la ncampagna di scavo eseguita dalla Soprintendenza in collaborazione con len Università di Bamberga (Germania) e di Parigi. I beni sono tornati nrecentemente nello stesso luogo da cui erano stati trafugati e sono nesposti in una vetrina che reca la seguente dicitura “La Ferita nSanata”.

Neln complesso, si può riferire che si registra una lieve diminuzione dei nfurti rispetto all’anno precedente con un lieve aumento, però, dei furtin ai danni degli istituti religiosi e dei luoghi di culto, da sempre nobiettivo sensibile della specifica aggressione criminale anche per via ndella facilità di trasporto dei beni di piccole dimensioni. E’ stata, npertanto, incrementata l’attività preventiva di controllo nconcretizzatasi in numerosi sopralluoghi e nella costante collaborazionen con le Diocesi al fine di individuare le eventuali criticità da neliminare. I beni culturali ecclesiastici rappresentano, infatti, nun’elevata percentuale del patrimonio culturale nazionale e comprendono nsoprattutto opere di pittura, scultura, mosaici, oggetti legati alla ncelebrazioni religiose (ostensori, calici, etc) ma anche beni librari e ndocumenti storici.

Beni librari ed archivistici

Neln corso delle varie attività svolte al fine di arginare il fenomeno dellan sottrazione del patrimonio archivistico e librario italiano, sono state recuperate 7 preziose pergamene risalenti al XIII – XV sec (esposte nel corso della conferenza stampa). Erano state rubate dall’ interno di un Archivio Diocesano nel 2008n e da allora ricercate. E’ stato possibile arrivare alla loro nindividuazione ed attribuzione anche grazie alle informazioni inserite nnella Banca Dati dei Beni Illecitamente Sottratti del Comando CC TPC al nmomento del furto. Il loro contenuto rivela uno spaccato di storia nmedievale che inquadra le azioni di alcuni personaggi locali come la nBadessa Dameta, il Principe di Taranto e il Vescovo di Conversano in un ncontesto più ampio che trova collegamenti con il Re di Napoli, Papa nMartino V ed il Regno di Sicilia. I beni, del valore complessivo di noltre 40.000 euro, verranno restituiti alla Diocesi da cui erano stati nsottratti.

Contraffazione di beni culturali

Iln mercato dei beni culturali contraffatti garantisce facili guadagni per in falsari e l’illusione di aver fatto ottimi affari da parte degli nacquirenti che, spesso, sono convinti di concretizzare l’acquisto nproprio dai prezzi che risultano contenuti o comunque inferiori rispetton ai normali valori di mercato. Nel corso di un’attività d’indagine ncondotta dalla Procura della Repubblica di Bari per contrastare il nfenomeno della contraffazione delle opere d’arte, sono state sequestrati complessivamente 2757 beni. Si tratta perlopiù di dipinti, olii su tela, attribuiti falsamente ai maestri Caffè, Schifano e Pistoletto. E’ stato anche necessario sottoporre a sequestro anche i cataloghi generali di un’artista per evitarne la diffusione in quanto gli stessi contenevano opere non autentiche.

Len varie indagini svolte hanno consentito di individuare i falsari e nsequestrare le opere già vendute ad ignari acquirenti, corredate di ncertificazione di autenticità risultate false. Sono state denunciate 14 persone ed è stato contestato il reato associativo.

Tutela del paesaggio

Sono state, inoltre, incrementate le attività finalizzate a perseguire la realizzazionen di opere edilizie abusive in aree sottoposte a vincolo o realizzate in ndifformità rispetto ai progetti approvati; sono stati eseguiti numerosi nsopralluoghi nei cantieri interessati unitamente al personale della nSoprintendenza. La collaborazione con il 6° Nucleo Elicotteri di Bari han consentito di realizzare una mappatura del territorio ed individuare lan presenza di opere edilizie non autorizzate. Denunciate 23 persone per reati ai danni del paesaggio.

Principali recuperi di beni culturali

In reperti archeologici recuperati, tutti datati dal IV al III sec. a. C, nnella maggior parte dei casi sono stati recuperati integri, circostanza nche ne accresce notevolmente il valore economico sul mercato ndell’illecita commercializzazione. Sono state recuperate anche numerose nmonete in argento e bronzo risalenti a diverse epoche, oggetto di nricerche archeologiche non autorizzate, effettuate con metal detector nnei siti protetti di Puglia e Basilicata.

Attività di prevenzione e controllo.

Sono stati svolti:

49 controlli a esercizi commerciali, mercati e fiere di oggetti antiquariali, con controllo della documentazione amministrativa e dei beni esposti;

17 verifiche alla sicurezza di Musei, Biblioteche ed Archivi in Puglia e Basilicata congiuntamente agli organi periferici del MiBACT con la finalità di individuare i punti di criticità dei sistemi difensivi;

73 controlli nelle aree archeologichen ritenute potenzialmente più esposte alle aggressioni criminali, svolti ncongiuntamente al personale delle Soprintendenze, del 6° Elinucleo Bari en dell’Arma Territoriale;

90 controlli ad aree tutelate da vincoli paesaggistici</strong>;

286 controlli di oggetti d’arte nella banca dati dei beni illecitamente sottratti.

Azione repressiva- anno 2016

Nell’anno 2016, sono state denunciate complessivamente 77 personen per i reati di ricettazione (art.648 c.p.), violazioni in materia di nricerche archeologiche (art. 175 D.L.vo 42/2004), contraffazione di nopere d’arte (art. 178 D.L.vo 42/2004), reati in danno del paesaggio n(opere eseguite in assenza di autorizzazione o in difformità da essa – nart. 181 D.L.vo 42/2004) ed altre tipologie di reati connesse ai beni nculturali (impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo nStato, danneggiamento, interventi edilizi in assenza di permesso di ncostruire, ecc).

Sono state effettuate, inoltre, 28 perquisizionin disposte dall’Autorità Giudiziaria a seguito delle risultanze ninvestigative di questo Nucleo e che hanno consentito di recuperare nimportanti beni culturali (soprattutto reperti archeologici e beni di narte moderna).

giovedì 1 Giugno 2017

(modifica il 27 Giugno 2022, 18:15)

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