Si terrà oggi, alle ore 11, a Bari presso la sede dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Bari (via Capruzzi 184), una conferenza stampa in cui verranno presentate le motivazioni che hanno portato alla mobilitazione nazionale dei medici indetta dalla FNOMCeO e dai sindacati di categoria per quest'oggi, 16 dicembre.
Alla conferenza interverranno i presidenti degli Ordini dei medici pugliesi e i segretari regionali delle principali sigle sindacali di categoria.
La conferenza è indetta a seguito della manifestazione tenutasi lo scorso 28 novembre a Roma. Un evento organizzato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei medici alla quale ha aderito tutta la classe medica italiana ed ha rappresentato una straordinaria espressione di senso civico che ha portato in piazza il disagio di una categoria professionale, centrale in tutti i sistemi sanitari, cui è affidato il compito di rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini. Nessuna distinzione di stato giuridico o di collocazione spaziale nel sistema delle cure, con la guida della Federazione dell'Ordine professionale, anche per lanciare l'allarme sulla crisi, forse non ancora irreversibile, della sanità pubblica, la cui esistenza nel prossimo futuro non è più scontata. La diminuzione del perimetro della tutela pubblica, infatti, anche a fronte di indicatori economici del Paese che si descrivono in crescita, alimenta una prospettiva di ulteriore taglio dei servizi e limitazione dell’accesso alle cure, lasciando meno personale, e sempre più vecchio, a tenere in piedi quello che resta del SSN.
Alla continua latitanza del Governo nazionale e delle regioni, tutte le sigle sindacali dei medici ospedalieri e territoriali, di medicina generale e pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali ed i liberi professionisti, i dirigenti sanitari, i medici veterinari del Servizio Sanitario Nazionale indicono per oggi una giornata di sciopero generale.
Per che cosa battersi?
– Per il rilancio di una sanità pubblica unitaria, equa, universalistica, sostenibile.
– Per una riforma delle cure primarie che sia rispettosa del valore del lavoro e della dignità dei medici, favorisca l’integrazione del territorio con l’ospedale e un concreto rilancio della prevenzione.
– Per un ospedale sicuro, a tutela della salute dei cittadini e della serenità degli operatori, anche attraverso uno specifico provvedimento legislativo.
– Per il lavoro professionale interno al servizio sanitario come strumento di innovazione, di governo, di efficienza, di riduzione degli sprechi.
– Per il futuro dei giovani e dell’investimento formativo a beneficio del Paese.
– Per un nuovo modello gestionale dei servizi che concretamente coinvolga i professionisti rispettandone l’autonomia, la responsabilità e le competenze insieme con i valori etici e deontologici.
La manifestazione è volta ad evidenziare i punti critici del sistema e a lottare contro:
– Il definanziamento progressivo, che taglia servizi e personale e riduce l’accesso alle cure.
– Un federalismo inappropriato, che ha fatto la sanità a pezzi.
– La proroga del blocco dei contratti di lavoro e delle convenzioni, prevista dalla legge di stabilità sotto le mentite spoglie di un finto finanziamento.
– Il blocco del turnover, che lascia al palo le speranze dei giovani e dei precari.
– L’uso intensivo del lavoro professionale e l’abuso dei contratti atipici che eludono gli obblighi previdenziali e riducono la sicurezza delle cure.
– La varietà di leggi e norme che impediscono al Medico il libero esercizio delle sue funzioni lasciandolo alle prese di una burocrazia sempre più invadente ed oppressiva che sottrae spazio all’attività clinica.
“Le categorie professionali – spiegano in una nota congiunta le sigle sindacali – sono parte della soluzione alla crisi di sostenibilità del sistema sanitario, per contenere i costi e migliorare efficacia ed efficienza. Se, invece, si vuole cambiare pelle al SSN, noi non ci stiamo, e continuiamo a ritenere necessaria una infrastruttura civile come la sanità pubblica, che non si salva se non insieme a chi ostinatamente continua a tenerla in piedi”.
Le sigle sindacali che hanno aderito al programma sono: ANAAO ASSOMED – CIMO – AAROI-EMAC – FP CGIL MEDICI – FVM – FASSID (AIPAC-SIMET-SNR) – CISL MEDICI – FESMED – ANPO- ASCOTI-FIALS MEDICI – UIL FPL MEDICI – FIMMG – SUMAI – SNAMI – SMI – INTESA SINDACALE (CISL MEDICI-FP CGIL MEDICI-SIMET-SUMAI) – FESPA – FIMP – CIPE – ANDI – ASSOMED SIVEMP – SBV.
Per le sigle sindacali, il Dr. Franco Angelastri.