Il tema del turismo ad Altamura è diventato di estrema attualità, soprattutto dopo la notizia dell’avvio della procedura di esproprio dell’area circostante la cava dei dinosauri, risultato raggiunto grazie all’azione pressante del comitato "Restituiamo al mondo la cava dei dinosauri di Altamura". La scorsa settimana l’amministrazione comunale, dopo anni di silenzio sul tema, ha organizzato una conferenza sul turismo, tentando affannosamente di recuperare un rapporto con gli operatori del settore, estremamente delusi dal suo operato. Sul tema sono intervenuti Filippo Lemma e Giacinto Forte, rispettivamente coordinatore cittadino e provinciale dell’Italia dei Valori.
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rn"La notizia dell’avvio della procedura d’esproprio della Cava dei Dinosauri – si legge in una nota – da parte del Sovraintendente De Siena, è un bagliore che restituisce speranza all’economia altamurana, da troppo tempo in affanno per le vicissitudini legate alla crisi del comparto del mobile imbottito. Il Turismo vorrebbe e dovrebbe essere l’auspicata terza via , preconizzata da molti, per ridare una spinta alla crescita economica della nostra città. Apparentemente vivace, ma nei fatti non molto in salute, nonostante un tessuto imprenditoriale di un certo rilievo.
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rnE’ infatti inconcepibile che vi sia la volontà di creare un circuito turistico che si fonda sulla valorizzazione e la messa a sistema dei beni architettonici, archeologici, assieme alle politiche di valorizzazione dei prodotti tipici locali, senza avere la piena proprietà e fruibilità dei siti. Avere la certezza che un giorno, la Cava Pontrelli sarà restituita all’umanità è un grande risultato ottenuto grazie all’azione sinergica fra un movimento d’opinione come quello del Comitato sulle Orme, di natura variegata, che si è intersecato con le forze politiche. Chiariamoci: non è cosa semplice da attuare nei fatti se non si riconduce il tutto a delle azioni comuni d’intervento fra i soggetti istituzionali. Sembrerà strano, ma molto spesso, per motivazioni incomprensibili, il nostro territorio perde numerosi finanziamenti, in vari settori, proprio per difetto di comunicazione fra la politica, il mondo imprenditoriale e gli enti territoriali. Puntare su di un altro settore dell’economia , per diversificare una vocazione che in passato è stata di tipo manifatturiero non è semplice, e non può avvenire in maniera repentina. Tuttavia, e ci permettiamo di fornire qualche spunto di riflessione banale o meno che sia, per far si che inizi un processo in tal senso, bisognerebbe partire innanzitutto da una rete di strutture ricettive neanche tanto complesse, come quelle degli alberghi in senso tecnico, che non hanno grande tradizione nella nostra città: gli agriturismi del territorio, assieme alla proposta enogastronomica che valorizza i prodotti del territorio, dovrebbero incrementare la loro capacità di offerta di posti letto; nel centro storico si dovrebbe intensificare attraverso interventi ad hoc, con finanziamenti pubblici di natura comunitaria, la trasformazione di vecchi edifici in Bed & Breakfast, locali tipici e locali del artigianato locale. I finanziamenti regionali che incentivano l’esperienza dell’albergo diffuso vanno in questo senso. Inoltre, il centro storico dovrebbe essere interessato da interventi che ne definiscano la loro peculiarità architettonica. Con norme di carattere urbanistico che ne uniformino gli interventi in maniera unitaria: edifici pitturati nella stessa maniera, con elementi di arredo urbano e opere di restauro che abbiano un principio uniforme. Capitolo a sé merita il discorso sulla formazione degli operatori turistici. Essere riusciti a far istituire una scuola ad indirizzo alberghiero nella nostra città, è un grosso risultato per un territorio che vuole puntare su tale settore. Tuttavia, nonostante gli sforzi fatti, è difficile operare se non si ha una struttura scolastica degna di tale nome, soprattutto nel settore alberghiero, abbastanza sui generis rispetto ai normali canoni dell’edilizia scolastica, che dovrebbe riprodurre in toto l’organizzazione dell’albergo in tutti suoi settori vitali. In futuro, tutti i soggetti istituzionali si dovrebbero attivare, per riconvertire una vecchia struttura in tal senso. Ad esempio, il vecchio ospedale “Umberto I” quale destinazione avrà, quando sarà aperto il nuovo ospedale della Murgia. Parte della struttura potrebbe essere riservata per tale funzione didattica. In passato, per ragioni di mero interesse politico, sono state fatte scelte sbagliate.
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rnLa promozione dei siti archeologici. E’ vero che non ci sono risorse, ma la loro fruibilità è fondamentale, cercando di portare visitatori. La masseria di Lamalunga non è stata interessata da nessuna forma di promozione. Ha enormi potenzialità. Ci chiediamo perché non è stato previsto un sistema di visite guidate che convogliasse i tanti visitatori presenti nella serata della Notte Bianca? E’ stato fatto per la Cattedrale. Bene. Ma non basta .Andiamo oltre. L’IDV di Altamura continua a ritenere che si tratta, in gran parte di un’iniziativa di carattere elettoralistico, nonostante le ultime rivalutazioni in senso contrario a quanto riteniamo. Sono spunti che consegniamo agli amministratori di questa città, al Sindaco Stacca, all’ Assessore al ramo, Saponaro, agli operatori culturali, ai cittadini, e a noi stessi, che lavoriamo con passione civica, per essere alternativa di Governo in questa città, e che crede profondamente nelle potenzialità del Turismo altamurano".
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Turismo ad Altamura, la posizione dell’Idv
"E' inconcepibile parlare di turismo quando non si ha la piena proprietà e fruibilità dei siti".
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