Al via la strategia di promozione dell’EVO del tacco d’Italia, con la costituzione del Consorzio per la tutela e la valorizzazione dell’olio extravergine a Denominazione di Indicazione Geografica Protetta di Puglia. A darne notizia è Coldiretti Puglia che rende nota la chiusura del percorso formale della IGP “Olio di Puglia”, oltre alla nomina alla presidenza del Consorzio di Pantaleo Piccinno, di Caprarica di Lecce, e alla vicepresidenza di Maria Di Martino, di Trani. Il marchio IGP “Olio di Puglia” sarà riconoscibile dal suo logo distintivo, caratterizzato da un’antica moneta romana che simboleggia l’unità del territorio pugliese, nonchè il suo legame storico con la coltivazione dell’olivo. La Puglia infatti produce oltre il 50% dell’olio extravergine italiano, e la PLV (Produzione Lorda Vendibile) del suo comparto olivicolo-oleario è pari al 20% della totale PLV del settore agricolo, per un valore di 750 milioni di euro.
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Il brand IGP garantirà che l’olio extravergine sia di alta qualità, con parametri chimico-fisici ed organolettici di assoluto valore, in quanto, come da disciplinare, solo oli con un elevato livello di polifenoli – i più importanti antiossidanti naturali – possono acquisire il prestigioso marchio. Negli ultimi anni si è assistito ad una crescita record dei consumi mondiali di olio extravergine d’oliva nel mondo, con un salto del 49%, a partire dalla fine degli anni '90 ad oggi, con una rivoluzione nelle scelte alimentari dei cittadini in molti Paesi, dal Giappone al Brasile, dalla Russia agli Stati Uniti, dalla Gran Bretagna alla Germania, sulla scia del successo della Dieta Mediterranea, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
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Lo stoccaggio, l’imbottigliamento e il confezionamento devono avvenire all’interno nella zona geografica delimitata (zona di produzione) entro e non oltre il 31 ottobre successivo all’annata olearia di produzione. Lo stoccaggio è una fase del processo produttivo finalizzata a proteggere il prodotto dalle modificazioni delle caratteristiche chimiche, organolettiche e salutistiche, indicate al punto 3.2. L’imbottigliamento e il confezionamento nella zona geografica delimitata sono necessari per salvaguardare i requisiti qualitativi, in particolare la caratteristica tipizzante l’IGP «Olio di Puglia», identificabile nella concentrazione di biofenoli, oltre che per garantire la tracciabilità del prodotto, assicurandone così il controllo.
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