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Altamura, l’ospedale Umberto I in Viale Regina Margherita diventerà “Ospedale di comunità”

Niccolò Squicciarini
Ospedale Umberto I di Altamura
Ospedale Umberto I di Altamura
Paolicelli: "Si tratta di strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve destinate a pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica."
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L’ospedale “Umberto I” di Altamura diventerà un ospedale di comunità con l’obiettivo di continuare ad essere un punto di riferimento per la popolazione con tanto di strumentazione polispecialistica di base. A dirlo è il consigliere regionale, Francesco Paolicelli. È prevista per la prossima settimana, infatti, la delibera di adozione da parte della giunta regionale. I fondi con i quali verrà realizzata la cosiddetta medicina territoriale sono quelli del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), nello specifico parliamo di 650 milioni di euro. Soldi che serviranno a far nascere ospedali, case di comunità, della salute e centrali telefoniche (per esigenze mediche non urgenti). Le Asl hanno predisposto gli elenchi delle possibili dislocazioni e trasmesso i documenti alla Regione Puglia che ora dovrà fare sintesi, soprattutto sui numeri, visto che le richieste sono superiori ai fondi disponibili.

Consigliere Paolicelli, in che modo il territorio di Altamura beneficerà di questi finanziamenti?

L’emergenza pandemica ha evidenziato il bisogno di rafforzare i servizi sul territorio. Gli ospedali di comunità potranno contenere al massimo 20 letti, per un’assistenza di 24 ore non intensiva, a favore di pazienti cronici. Ne nascerà uno ogni 50-100mila abitanti. In Puglia, si stima che potranno beneficiarne 4 milioni di residenti, cioè tra i 40 e gli 80.

Quali sono gli obiettivi?

Si tratta di strutture sanitarie della rete territoriale a ricovero breve destinate a pazienti che hanno bisogno di interventi sanitari a bassa intensità clinica. Quindi non pretendono in alcun modo di sostituirsi agli ospedali. Anzi, come in questo caso, uno degli obiettivi della rifunzionalizzazione dell’ospedale è quello di evitare sovraffollamento del porto soccorso del “Perinei”. Il Pnrr investe molto denaro sulla medicina «del territorio» o «di prossimità». Da qui l’idea di finanziare l’istituzione (o lo sviluppo) di strutture vicine ai cittadini.

Dunque, non solo ospedali di comunità.

No, ci saranno anche le cosiddette case di comunità che saranno a disposizione dei cittadini per 12 ore al giorno. Saranno una sorta di poliambulatorio attrezzato per la somministrazione di particolari terapie o per esami di una certa invasività. Anche in questo caso, ce sarà una ogni 40-50mila abitanti. Dunque tra le 80 e le cento.

Infine, verranno messe a disposizione anche 40 centrali operative territoriali (Cot), ovvero centrali telefoniche con lo scopo di fornire indicazioni per risolvere questioni mediche non urgenti, evitando di intasare i Pronto soccorso.

Il fine è quello di tutelare quanto più possibile la salute dei cittadini colmando di fatto un vuoto tra le condizioni acute che necessitano ricoveri in ospedale e quelle meno acute che però non possono essere curate a domicilio.

lunedì 2 Maggio 2022

(modifica il 18 Gennaio 2024, 17:52)

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