Con una suggestiva cerimonia svoltasi nella sala consiliare domenica mattina 20 dicembre 2015 è stata consegnata la chiave della cappella cimiteriale al discendente omonimo del noto personaggio storico Barone Ottavio Serena di Lapigio.
Il restauro della cappellina, situata in un angolo del cimitero monumentale, è stato organizzato dal Lions Club Altamura Host presieduto dall’avv. Loreto Domenico De Stefano che ha dimostrato grande sensibilità al recupero e conservazione di un luogo della memoria. I lavori sono stati eseguiti con competenza dall’impresa di Giovanni Creanza e Carlo Moramarco, grazie al loro sostegno e all’apporto tecnico-restaurativo dell’arch. Vito Dezio che ha ampiamente illustrato sia lo stato in cui versava il monolocale che le fasi di recupero-conservativo del piano interrato, del piano terra, della volta e del tetto. Un’operazione meticolosa che ha richiesto tra l’altro anche la collaborazione di Giovanni Carlucci, esperto decoratore, che ha curato il ripristino dello stemma decorato sotto la volta, come anche il nome dei Serena che campeggia sul prospetto della cappella.
Il prof. Giuseppe Pupillo ha rievocato i passaggi salienti che caratterizzarono la vita del Barone Ottavio Serena, uomo di elevata cultura, animato da sani e nobili principi morali. Uomo politico, fu eletto deputato e senatore per sette legislature durante il regno dei Savoia. Fu grande sostenitore del progetto e messa in opera dell’Acquedotto Pugliese. Fu attento scrittore di storia patria e a lui si devono diverse pubblicazioni scritte sulla storia di Altamura.
A ricordo della sua nobile figura la città lo ha onorato nel tempo intitolandogli una strada alle spalle del palazzo di famiglia nei pressi di via Santa Caterina e poi una scuola Media, per l’appunto Ottavio Serena.
Presenti alla cerimonia come accennato innanzi, un suo diretto discendente, dott. Ottavio Serena che vive ed opera a New York, insieme al giovane figliolo Fabrizio e alla mamma Baronessa Giovanna Borghese che risiede a Roma. La scrittrice altamurana Lucia Calia per l’occasione ha scritto e letto un racconto fantasioso sulla giornata tipo del Barone Ottavio Serena e il suo modo di relazionarsi in famiglia e tra i suoi concittadini.