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Sempre meno medici. È allarme rosso

La Redazione
Sempre meno medici. È allarme rosso
Nei prossimi 13 anni andrà in pensione l'81% dei camici bianchi. La Fimmg: «La Regione garantisca la salute ai cittadini»
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Nei prossimi dieci anni in Puglia andranno in pensione circa 2.500 fra medici di famiglia e medici di continuità assistenzialen (guardia medica). Si tratta di circa il 66% dei medici di Medicina ngenerale in servizio. Se si estende l’analisi ai prossimi 13 anni, si narriva ad una percentuale dell’81%.Questo lo scenario prospettato da uno studio effettuato dal settore Continuità assistenziale della sezione barese della n Fimmg, la federazione italiana medici di famiglia.n

La situazione, secondo i camici bianchi, si fa più drammatica se si nanalizza esclusivamente l’assistenza primaria (medicina di famiglia): iln 70% dei medici andrà in pensione nei prossimi 10 anni. A questi dati nandrebbero poi aggiunti, aggravando il quadro generale, quelli relativi nai medici del servizio di Emergenza urgenza territoriale, che in Puglia nfanno parte dell’area delle Medicina generale.

«È in discussione la tenuta di tutto il modello organizzativo territoriale della Medicina generale – dichiara Pietro Drago, segretario provinciale Fimmg continuità assistenziale Bari -. Tran non più di 3 anni non ci saranno più medici in questa regione a ngarantire livelli essenziali di assistenza quali la continuità nassistenziale (Guardia medica) e il servizio di Emergenza urgenza 118. nLe nostre stime evidenziano infatti una riserva di medici in attesa di nconvenzione che è gravemente insufficiente a coprire le cessazioni daln servizio previste per i prossimi anni».

«Occorre quindi – prosegue Drago – agire in fretta su questa ed altre criticità che mettono a rischio il sistema delle cure sul territorio».

Analizzando,n infatti, la situazione della medicina generale, ad andare per primi in ncrisi saranno innanzitutto il servizio di Guardia medica e il servizio n118.

Una situazione, quella della carenza dei medici che non ha precedenti nella sanità italiana.n Un fenomeno già iniziato nelle regioni settentrionali (Trentino Alto nAdige, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna) a cui man mano si nvanno aggiungendo le altre regioni perché ogni anno, a fronte di nun’uscita dal servizio di circa 3mila medici, sono solo 900 le borse di nstudio disponibili a livello nazionale per la formazione specifica in nMedicina generale.

Questo è il motivo per cui nelle regioni nsettentrionali vanno deserte le assegnazioni di incarichi per il nservizio di Guardia medica e per quello del Servizio 118 e alcune aree nrisulta scoperta l’assistenza ai cittadini.

«La carenza dei medici di famiglia lascerà non coperte ampie aree di territorio della nostra Regione – dichiara Nicola Calabrese, segretario provinciale generale Fimmg Bari – en le prime ad essere a rischio sono le aree più disagiate. Un dato già nevidente viste la difficoltà che stiamo registrando a coprire ambiti ncarenti di medicina di famiglia in piccoli comuni della nostra regione».

Esiste la necessità di dare risposte in tempi brevi. Due le soluzioni da attuare. Da una parte, propone la Fimmg, «len regioni tutte devono prendere atto dell’emergenza ed adottare nprovvedimenti urgenti che portino ad incrementare in maniera nsignificativa il numero delle borse. Alla nostra Regione chiediamo di naumentare il numero delle borse di formazione dei medici di medicina ngenerale. Dall’altra, agire sui meccanismi dei rapporti ottimali e dei nmassimali di tutta la Medicina generale pern ridurre in modo razionale il fabbisogno dei medici. Anche per questo naspetto chiediamo alla nostra Regione di aumentare il rapporto ottimale npassando da un medico ogni 1.000 assistiti ad un medico ogni 1.300 nassistiti».

«Sono in discussione i valori fondanti della medicina di famiglia – conclude Calabrese -. Iln rapporto fiduciario che lega il cittadino al proprio medico di famiglian e la capillarità della presenza degli stessi sul territorio in un nmomento in cui la fragilità e la cronicità diventano le vere emergenzen assistenziali nel nostro paese».

lunedì 26 Febbraio 2018

(modifica il 27 Giugno 2022, 17:45)

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