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La Rete Museale “Uomo di Altamura” guarda al futuro

Vito Cappiello
La Rete Museale “Uomo di Altamura” guarda al futuro.
In un evento pubblico si è discusso di come implementare il modello innovativo rivelatosi virtuoso.
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Una rete che coinvolge l’intero territorio e che ‘abbraccia’ idealmente tutte le sue sfaccettature – storica, ambientale, enogastronomica, religiosa – il tutto per rendere più accessibile l’offerta culturale e turistica di una città intera.

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Ad Altamura, tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di molteplici soggetti del territorio che hanno, prima, ideato e, poi, promosso la nascita della Rete territoriale turistica ‘Uomo di Altamura’, così chiamata proprio in onore di quello che è il simbolo della città a livello internazionale. Nato con l’obiettivo di migliorare la fruizione dei principali beni del territorio, si tratta di un innovativo modello di gestione dell’offerta integrata di servizi culturali, turistici e ambientali.

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A un anno e mezzo circa dalla firma del protocollo d’intesa che coinvolge enti pubblici, religiosi, musei, associazioni e imprese, in un appuntamento pubblico si è parlato delle attività sperimentali già poste in essere, tra le quali il biglietto unico per l’accesso a più siti di interesse ed il gadget gastronomico per ogni visitatore corrispondente in una pagnotta di pane di Altamura DOP, e del modo per consolidare quella che si è rivelata una intuizione di successo che ha portato un valore straordinario per il territorio (solo nell’ultimo anno, sommando l’affluenza di Palazzo Baldassarre e Lamalunga, entrambi siti inseriti nella Rete, si è registrato un incremento turistico da 9 a 13 mila visite.)

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“Strategie di valorizzazione e fruizione del Patrimonio Culturale. La città di Altamura e la Rete Museale “Uomo di Altamura”, questo il titolo dell’evento che ha avuto luogo presso l’infopoint di Altamura, è stato un modo per ribadire come il ‘fare sistema’ tra attori locali, anche quelli che potrebbero essere considerati più ‘marginali’ nel processo turistico, e il creare collegamenti tra i beni costituenti il patrimonio locale, rappresentino la chiave, oggi, per il rilancio dei territori.

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A fare gli onori di casa, il sindaco Rosa Melodia: “abbiamo intrapreso un percorso culturale che si sta rivelando virtuoso e che ha fatto imporre Altamura come realtà turistica. Un percorso non facile ma che abbiamo intenzione di portare avanti.”

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D’accordo sulla necessità di dare continuità al modello inaugurato Don Nunzio Falcicchio, Direttore del Museo Diocesano ‘Matronei’ di Altamura: “è come se avessimo acceso il fuoco della cultura, ora sarebbe un errore far sì che anche la più flebile fiammella venga dispersa.” Appassionato l’intervento del Direttore del Museo Archeologico di Altamura e Castel del Monte, Elena Saponaro: “ad Altamura si inizia a comprendere l’importanza di valorizzare la nostra eredità, quello che vorremmo lasciare alle future generazioni, ma con un sistema assolutamente innovativo che integra e aggrega. Questo significa mettere a valore.”

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Le conclusioni del dibattito moderato dal Vice Presidente Nazionale Confcooperative Cultura, Turismo e Sport, Mimmo Bracciodieta, sono state affidate al Presidente del GAL Terre di Murgia, Massimiliano Scalera che ha parlato della responsabilità individuale nella valorizzazione del territorio: “non esistono particolari alchimie: siamo noi i portavoce della nostra bellezza.”

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L’incontro è stato anche l’appuntamento conclusivo del ciclo ‘Libae: un sogno lungo 150.000 anni”, la rassegna culturale e artistica organizzata dalla cooperativa IRIS, in partnership con il Polo Museale della Puglia– MIBAC, CoopCulture, CARS e PEONIA e realizzata con il sostegno della Regione Puglia, che, da aprile scorso, con nove appuntamenti tematici, ha dato vita ad autentici momenti di riflessione su identità, vocazione e potenzialità territoriali.

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martedì 3 Dicembre 2019

(modifica il 27 Giugno 2022, 16:25)

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