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Stop alle trattative per il rinnovo del Ccnl Legno, domani a Santeramo manifestazione in piazza

La Redazione
Stop alle trattative per il rinnovo del Ccnl Legno
Domani in piazza Garibaldi si svolgerà la manifestazione interregionale (Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna) alla presenza del segretario nazionale Fillea Cgil nazionale, Tatiana Fazi
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Venerdì 21 febbraio è in programma uno sciopero generale di 8 ore di ntutto il settore legno arredo industria. La decisione è arrivata dopo lan rottura delle trattative con Federlegno per il rinnovo del contratto, nscaduto il 31 marzo del 2019 e che interessa circa 150 mila lavoratori.

An proclamare lo sciopero sono state le commissioni e consulte unitarie ndel settore legno di FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil.

Per l’occasione a Santeramo, nella giornata di domani, si svolgerà la manifestazione interregionale (Basilicata, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna). La manifestazione si svolgerà in piazza Garibaldi a partire dalle ore 9:00. Alle ore 10:30 ci saranno gli interventi dei delegati e segretari delle regioni partecipanti. A seguire, intorno alle ore 12:00, concluderà la manifestazione – in rappresentanza di FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil – Tatiana Fazi, segretario nazionale Fillea-Cgi.

«L’abbandono del tavolo delle trattative da parte di Federlegno, navvenuto nel corso dell’incontro di ieri, è un atto gravissimo che ndimostra lo scarso valore che attribuisce la controparte alle relazioni nindustriali – dichiarano i segretari nazionali Pascucci, Federico e nFiorucci, che proseguono – negli 11 incontri svolti in 8 mesi di ntrattativa abbiamo sempre dimostrato la nostra disponibilità nel trovaren soluzioni condivise alle esigenze delle imprese, senza avere mai avuto nrisposte positive su nessun titolo della nostra piattaforma. Federlegno,n da parte sua, ha dimostrato dal primo momento la volontà di perseguire nun modello di impresa basato non sulla qualità del lavoro, sugli ninvestimenti, sulla professionalità e sul benessere organizzativo, ma nsulla riduzione dei costi e su una gestione unilaterale ndell’organizzazione del lavoro».

«Proporre l’aumento smisurato della nprecarietà con percentuali ben oltre i limiti di legge, la stagionalità nfuori controllo e rimettere in discussione l’accordo di interpretazione nautentica sulla flessibilità degli orari di lavoro denota una mancanza ndi buon senso da parte di Federlegno che è per noi inaccettabile. nInoltre mancano ancora le risposte su temi a noi cari come ambiente e nsicurezza, formazione, diritti, bilateralità, welfare e aumenti nretributivi. Su questi ultimi c’è stata solo la conferma del modello, nsenza nessuna certezza sulla quantità. È per questi motivi – concludono in segretari nazionali di Feneal, Filca, Fillea – che il 21 febbraio è in nprogramma lo sciopero generale di tutto il settore, con modalità che ndefiniremo nei prossimi giorni, mentre inizieranno da subito attivi e nassemblee in tutti i luoghi di lavoro».

Sull’interruzione della trattativa da parte di Federlegno sono nintervenuti anche i segretari generali delle tre categorie, Panzarella, nTurri e Genovesi: “Altro che relazioni industriali partecipative, altro nche scommettere sulla qualità del prodotto e sull’innovazione, altro chen investimenti per sostenere le imprese più serie e competitive. Per nFederlegno – accusano i sindacalisti – le aziende italiane del mobile e narredo possono vincere nel mondo solo aumentando precarietà e nsfruttamento. I dirigenti della nostra controparte, come bambini ncapricciosi, quando al tavolo di trattativa hanno capito che avrebbero ndovuto confrontarsi nel merito e che non avrebbero ottenuto quella ntotale precarizzazione dei rapporto di lavoro richiesta, hanno preso il npallone e se ne sono andati. Un comportamento irresponsabile e ngravissimo che non possiamo tollerare”, concludono segretari generali ndelle tre categorie.

giovedì 20 Febbraio 2020

(modifica il 27 Giugno 2022, 16:11)

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