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Emergenza coronavirus: 1.760 i posti letto dedicati per l’epidemia

La Redazione
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Ecco gli ospedali Covid in Puglia
Emiliano ha presentato il Piano Ospedaliero Coronavirus della Regione Puglia: 306 i posti in rianimazione (58 al Miulli)
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“Il Piano Ospedaliero Coronavirus ndella Regione Puglia è pronto. Abbiamo smontato e rimontato tutta nl’organizzazione ospedaliera dividendo e isolando strutture dedicate a nCovid da quelle Non Covid che devono comunque continuare ad assistere ntante persone. Ogni struttura Covid tiene insieme i reparti di infettivin e pneumologia con le sale di rianimazione, così in caso di bisogno il ntrasporto è rapido. Questo sistema è presente su tutto il territorio npugliese”. nnLo ha detto il presidente della Regione Puglia Il presidenten Michele Emiliano presentando oggi il Piano Ospedaliero Coronavirus ndella Regione Puglia, insieme al direttore del dipartimento Politiche nper la Salute Vito Montanaro e al responsabile del coordinamento nemergenze epidemiologiche Pier Luigi Lopalco. Lo ha fatto nel corso di nuna “videoconferenza stampa”, una soluzione innovativa per consentire ain giornalisti di interagire con i relatori in una stanza virtuale.

“Vogliamo evitare – ha spiegato Emiliano – che gli ospedali si nintasino di fronte ad un numero di contagi troppo elevato. I medici ndevono autopreservarsi, questo è fondamentale. Per questo abbiamo nsospeso tutte le attività ospedaliere e territoriali non urgenti, anche nper evitare che attendendo in una sala di attesa i pazienti potessero ncontagiarsi. Un’altra cosa fondamentale: in ospedale si entra solo con nil 118. Bisogna evitare di andare personalmente in ospedale, comunque nsolo dopo aver sentito il medico di medicina generale o i pediatri di nlibera scelta. Se questo meccanismo funziona, di consultazione e di nutilizzo del 118, riusciamo a tenere preservati gli ospedali. Nella metàn dei casi questa malattia non necessita di ricovero, solo nei casi più ngravi si passa dall’ospedale.

L’indirizzo fondamentale della ncircolare del ministero è quello di non moltiplicare gli ospedali che sin occupano di Covid ma di concentrare i casi positivi, in modo tale da ncontenere il numero dei lavoratori esposti, razionalizzare l’utilizzo ndei DPI e soprattutto focalizzare le competenze. Questo è un criterio ngenerale della sanità. Di fronte ad un problema grave, avere i casi naccorpati consente al personale sanitario di imparare dalle esperienze. nNoi abbiamo pianificato il nostro piano di preparazione su uno scenario ncon duemila contagiati in Puglia, ma lo abbiamo fatto prima del rientro ndi oltre 20mila persone dal Nord, che potrebbero rendere i nostri nmodelli meno affidabili. Secondo l’esperienza in altre regioni, quelli nche richiedono il ricovero sono il 50%, quindi noi abbiamo lavorato su nmille posti in più ed anche ad aumentare la nostra capacità di nassistenza in terapia intensiva del 10-15%. La battaglia fondamentale sin svolgerà sulla dotazione tecnologica. Per i prossimi giorni siamo in ngrado di fronteggiare l’aumento dei ricoveri, anche in rianimazione, in nmaniera abbastanza agevole. È chiaro però che se i numeri di cui vi ho ndetto dovessero essere superati, noi avremo bisogno di un grande nsupporto da parte della Protezione civile nel somministrarci i nmacchinari per la ventilazione ed anche i DPI, dispositivi di protezionen individuale”.

Il direttore Vito Montanaro ha illustrato nei dettagli il piano:

“Abbiamon elaborato una metodologia di previsione prospettica individuando nprioritariamente le strutture ospedaliere all’interno delle quali erano npresenti le tre discipline fondamentali, e cioè

terapia nintensiva, pneumologia e malattie infettive. Poi abbiamo individuato la nrete dei laboratori in grado di effettuare i test sui campioni di sanguen sul Covid, e cioè il Laboratorio del Policlinico di Bari, quello del nPoliclinico di Foggia, del Fazzi di Lecce e quello dell’ospedale di nBisceglie”.

POSTI LETTO: “Il passaggio successivo è stato nquello di rivedere le stime di posti letto, allargando il numero nelle nterapie intensive, di rivedere i protocolli e di aumentare il numero ndella capacità sia degli ospedali inizialmente coinvolti (quelli di nsecondo livello) sia quello degli ospedali non coinvolti. Si faceva nsempre più strada infatti l’idea di pensare ad ospedali Covid, nconcentrando cioè in coorte gli infetti”.

PERSONALE SANITARIO En ASSUNZIONI “C’è stata la necessità di aumentare la dotazione di ncapitale umano. Abbiamo fatto numerose assunzioni che hanno suggerito din somministrare a tutte le categorie coinvolte, corsi di formazione anchen in formato digitale. Sono oltre 2.500 unità. Prima gli OSS, poi i nmedici di accettazione d’urgenza, gli infettivologi, nanestesisti/rianimatori, medici internisti”.

SCORTE E DPI: n“Abbiamo identificato alcune strutture che fondamentalmente hanno nconsentito di concentrare gli infetti. Contenere il pericolo di ninfezioni tra i sanitari e razionalizzare l’utilizzo dei DPI. È un nproblema nazionale. Ad oggi abbiamo scorte che ci consentono di andare navanti ancora per giorni ma abbiamo attivato altre strade e richiesto nanche strumentazioni elettroniche, come ventilatori polmonari, monitor, npompe di infusione etc. Abbiamo richiesto, in aggiunta ai nostri 500, naltri 225 ventilatori polmonari e monitor pur sapendo che il nostro nfabbisogno attuale è di 205 postazioni.

Non siamo soli, siamo i nterminali di una organizzazione che ha voluto il presidente Emiliano, nciascuno con le proprie competenze e con i propri compiti precisi. nAbbiamo stimato 2000 contagi, 1000 in ospedale e 200 in terapia nintensiva”.

STRUTTURE COINVOLTE E NUMERO POSTI LETTO IN nTERAPIA INTENSIVA “Abbiamo coinvolto 9 strutture ospedaliere di cui sei npubbliche, due case di cura private accreditate e un ente ecclesiastico,n il Miulli, tutte con attivazione di terapia intensiva. In Puglia nabbiamo attive 32 unità operative di terapia intensiva con circa 300 nposti letto. Ricordiamo che il DM 70 prevede 27 unità di terapia nintensiva. Noi ne abbiamo 5 in più. Oggi, sulla base dello scenario da nnoi ipotizzato, abbiamo staccato 54 posti letto da destinare ai COVID. An questi ne abbiamo aggiunti 252, cioè 144 attivabili nei sei ospedali npubblici, 58 presso il Miulli e 50 presso le case di cura accreditate nper supportare la rete (avere un 20 per cento da destinare a terapia nintensiva)

Dei 252 posti letto che stiamo aggiungendo, oggi ne abbiamo attivi già 78.

POSTI LETTO IN OSPEDALI PER POST ACUZIE

Complessivamente 545, di cui 353 posti letto attivi e altri 192 attivabili.

POSTI LETTO PER ACUZIE

“In posti letto aggiuntivi nella Regione Puglia dedicati alla sola acuzie nper la COVID 19 sono circa 900, mentre circa 500 sono per il post nacuzie. I posti letto invece in terapia intensiva sono 253. nComplessivamente dunque i posti letti in totale dedicati aggiuntivi sonon quasi 1800”.

Montanaro, rispondendo alle domande dei ngiornalisti collegati in videoconferenza stampa ha anche sottolineato ncome i posti letto in terapia intensiva tra pubblico e privato naccreditato, secondo l’ultimo piano di riordino, sono complessivamente n304. Per gli ammalati NO COVID che continuano ovviamente ad avere nbisogno di cure specialistiche, sono riservati 260 posti letto avendone ndestinati 54 agli ammalati COVID 19.

Il prof. Pier Luigi nLopalco ha dichiarato: “Quello che noi stiamo osservando in questi ngiorni è che la curva epidemica dei casi positivi in Puglia rappresenta nesattamente ciò che ci aspettavamo. Ed è proprio su questo modello che èn stato impostato, sin dall’inizio, il piano di risposta all’epidemia.

Sen la curva dei casi, infatti, dovesse continuare ad avere questa ninclinazione noi siamo pronti con questo Piano operativo. Ciò che noi cin auguriamo è che tutte le misure messe in atto dall’8 marzo in poi, e nquindi con la chiusura in casa di tutti i cittadini, possano modificare nl’andamento della curva epidemica. Noi speriamo che ad un certo punto, nche potrebbe essere eventualmente entro mercoledì o giovedì di questa nsettimana, si possano vedere gli effetti delle restrizioni del Governo ncosì che la curva possa abbassarsi. Tuttavia, anche se la curva dovesse ncontinuare con l’attuale inclinazione, gli attuali numeri sono quelli nche sono stati presi in considerazione per quello che noi chiamiamo “il npeggior scenario possibile” e quindi quello su cui ci stiamo preparando nad intervenire.

I casi alle ore 20 di ieri erano questi: 248 ncasi positivi al Covid 19, di cui 148 ricoverati, 34 in terapia nintensiva, 16 deceduti e 3 guariti. Sul numero dei casi guariti c’è da naggiungere che il dato è troppo basso perché, ovviamente, si riferisce nai primi casi segnalati; ma man mano che si andrà avanti nei giorni il nnumero dei guariti aumenterà perché seguirà l’andamento della curva. Nein prossimi giorni potremo dichiarare guarite molte più persone. nLogicamente, parliamo di guarigione clinica, perché c’è una fase di nconvalescenza da sorvegliare attentamente. Queste persone, infatti nrimangono positive per molti giorni ed è molto importante il ruolo dellen strutture post acuzie che abbiamo individuato nel Piano, che liberano in posti in ospedale, ma che comunque accoglieranno i guariti che nresteranno sotto osservazione e sorveglianza sanitaria perché risultanon essere ancora positivi. In riferimento ai numeri dei casi in Puglia nBari è al primo posto perché è la provincia con maggior numero di nabitanti. Seguono, in termini percentuali rapporto contagi per abitante,n le province di Foggia e Brindisi.

Anche in Puglia la ncaratteristica di positivi rispecchia perfettamente quello che già nsapevamo: abbiamo una predominanza degli uomini rispetto alle donne e iln gruppo di età più colpito è quello che va tra i 60 e i 69 anni e l’età nmedia dei casi colpiti è 59 anni. I casi severi e critici sono quasi ntutti concentrati dopo i 70 anni.

Il Piano della Regione Puglia nprevede l’istituzione dei cosiddetti Ospedali Covid. Nelle strutture nospedaliere bisogna individuare postazioni isolate per l’osservazione din questi pazienti in attesa dei risultati dei test, dopodiché nel caso inn cui il test è positivo, questi pazienti devono essere ricoverati in nstrutture specializzate Covid. Tutti i protocolli che regolano questo nflusso sono già stati messi per iscritto e distribuiti a tutti gli noperatori sanitari della regione Puglia. Tutto questo piano è un work inn progress, ossia si arriverà al numero finale progressivamente e nel ncaso in cui la curva epidemica dovesse ancora aumentare ci sono comunquen dei piani di contingenza per affrontare man mano la situazione. Abbiamon diversi giorni davanti a noi, per prepararci e adattare lo scenario in nbase alle necessità epidemiologiche”.

È bene ricordare che la nmaggior parte dei casi sono asintomatici o con sintomi molto simili ad nun raffreddore e niente di più. In questo caso, poiché l’influenza sta npassando, noi teniamo questi casi sotto osservazione come casi sospetti.n I sintomi cominciano ad essere preoccupanti e devono destare nl’attenzione medica, quando compare febbre (soprattutto di forte entità)n e tosse insistente. Febbre e tosse configurano un quadro che nautomaticamente va nel caso sospetto, e che quindi deve essere nattenzionato immediatamente”.

martedì 17 Marzo 2020

(modifica il 27 Giugno 2022, 16:00)

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