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Al via il progetto del Parco “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”

Maria Cristina Marvulli
Al via il progetto del Parco “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle”
Al via il progetto di tutela degli impollinatori del Parco: interventi di miglioramento ambientale, webinar, bioblitz, pillole YouTube e costruzione della Carta della Vocazione Apistica
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Tutelare gli insetti impollinatori e avviare un percorso di conoscenza sul loro prezioso ruolo, indispensabile per il mantenimento della biodiversità, la produzione diversificata di colture agricole e la funzione di indicatori della qualità ambientale. Mirano a questo le attività che il Parco dell’Alta Murgia, in sinergia con Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile e il Dipartimento di Biologia dell’Università di Firenze, metterà in campo nei prossimi mesi per la salvaguardia di api e farfalle nel territorio del Parco. Un progetto chiamato “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” e realizzato nell’ambito delle “Azioni per la protezione degli impollinatori e diffusione dell’entomofauna”, identificate dalla Direttiva n.0023838 del 24-10-2019 del Ministero dell’Ambiente.

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In cima agli obiettivi c’è l’individuazione di interventi di miglioramento ambientale e di pratiche di gestione delle aree forestali e agricole, per favorire una migliore condizione degli impollinatori selvatici presenti nel Parco. Step che seguirà alle attività di campo volte a conoscere le specie di flora più attrattive per gli insetti e localizzare il tipo di vegetazione di maggiore interesse.

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Il progetto “Alta Murgia: un Parco per api e farfalle” prevede la realizzazione di una prima check list dei Lepidotteri e Apoidei (farfalle e api), con indagini di campo e la raccolta di dati disponibili in letteratura, grazie ai quali sarà costruita la Carta della Vocazione Apistica del Parco dell’Alta Murgia, con informazioni specifiche sulle aree di presenza e frequentazione delle specie. Un focus particolare lo avranno le specie di interesse comunitario e incluse nella Direttiva Habitat, quelle rare, di importanza conservazionistica o con popolazioni in forte riduzione.

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Non solo tutela, ma anche informazione e sensibilizzazione sull’importanza di api e farfalle nel mantenimento della qualità del territorio. Il progetto prevede webinar rivolti ad agricoltori, apicoltori e cittadini, con approfondimenti sugli aspetti ecologici delle specie e volti a integrare al meglio le attività produttive con le necessità di conservazione; pillole YouTube con curiosità e la descrizione degli impollinatori, in particolare delle specie “bandiera” e degli ambienti del Parco più a loro idonei; attività di citizen science con bioblitz sul territorio, per educare la comunità riguardo le specie presenti nel Parco e sensibilizzarla sull’importanza di tutelarle. Il primo dei bioblitz è in programma il prossimo 9 gennaio. Ai partecipanti – nel pieno rispetto delle norme anti-Covid – sarà chiesto di cercare e identificare un numero più alto possibile di api e farfalle, caricando foto e osservazioni sulla piattaforma iNaturalist (https://www.inaturalist.org/).

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La forte diminuzione degli impollinatori affligge l’intero Pianeta. In Europa, secondo la European Red Lists of Bees, delle 2.000 specie presenti l’8% è in declino e il 9% a rischio estinzione. In Italia, delle 151 specie di api native, 5 sono considerate potenzialmente estinte, 10 sono in pericolo, 2 in pericolo critico, 4 sono vulnerabili e 13 risultano vicine a uno stato di minaccia. I dati sui Lepidotteri non sono dissimili. Secondo la European Red List of Butterfly, il 9% delle farfalle europee sono minacciate e la gran parte vive nell’Europa meridionale. In Italia le specie a rischio estinzione sono 18, il 6,3% di quelle valutate.

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giovedì 26 Novembre 2020

(modifica il 27 Giugno 2022, 14:50)

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