Cronaca

TPC Bari: recuperati dal Belgio 782 reperti archeologici pugliesi databili tra il VI e III sec. a.C

La Redazione
TPC Bari: recuperati 782 reperti archeologici pugliesi databili tra il VI e III sec. a.C
Rimpatriato dal Belgio un tesoro archeologico dal valore di quasi 11 milioni di euro. Si tratta del più grande recupero per la Puglia e fra i più importanti a livello nazionale.
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Uno dei più grandi e importanti recuperi della storia per la Puglia, quello effettuato dai Carabinieri del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Bari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia, e con il determinante contributo di Eurojust. Grazie a lunghe articolate indagini è stata riportata dal Beglio in Italia un'intera raccolta archeologica costituita da prezzi pregiati e di eccezionale rarità. Un tesoro formato da 782 reperti archeologici, tutti provenienti dalla Puglia e databili tra il VI e il III secolo a.C., sono vasi apuli a figure rosse, anfore, ceramiche a vernice nera, ceramiche indigene e attiche, a decorazione dipinta geometrica e figurata, stele figurate in pietra calcarea dell’antica Daunia, oltre a numerosissime terrecotte figurate cosiddette «tanagrine», testine fittili, statuette alate. Tra tutti questi reperti vi sono anche alcuni reperti della "Peucezia", territorio che corrispondeva a quello dell'attuale provincia di Bari, di cui Altamura era uno degli insediamenti più importanti. Il loro valore commerciale è stimato in circa 11 milioni di euro. Si tratta di uno dei più grandi recuperi per la Puglia e uno dei più importanti a livello nazionale.

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Le indagini, avviate nel 2017 a seguito di uno segnalazione del Laboratorio di Restauro della Sopraintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le province di Barletta, Andria, Trani, e Foggia, hanno consentito di individuare una stele daunia dalle peculiarità decorative tipiche dell'area archeologica di Salapia, agro del Comune di Cerignola (FG), nella disponibilità di un facoltoso collezionista belga. Il reperto, pubblicato sul catalogo realizzato in occasione della mostra intitolata "L'arte dei popoli italici dal 3000 al 300 a.C." tenutasi dal 6 novembre 1993 al 13 febbraio 1994 presso il Museo Rath di Ginevra (Svizzera), e su quello dell’esposizione che ha avuto luogo presso il Museo Mona-Bismarck Foundation di Parigi (Francia) dal 1° marzo al 30 aprile 1994, appariva incompleto nella parte centrale. Secondo l'intuizione di un funzionario del Laboratorio di Restauro, un frammento custodito presso il Museo Archeologico di Trinitapoli (BAT) completava il disegno del margine inferiore dello scudo e la parte superiore del guerriero a cavallo, raffigurati nell'antico manufatto.
nI successivi accertamenti effettuati in Svizzera tramite il servizio Interpool, finalizzati all’identificazione del detentore del bene d’arte di provenienza pugliese, e gli elementi investigativi raccolti sul potenziale possesso di ulteriori reperti ceramici di interesse storico-artistico trafugati da corredi funerari di tombe scavate clandestinamente in territorio apulo, hanno portato i Carabinieri del Nucleo TPC di Bari ad avanzare, alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, la richiesta di emissione di un Ordine Europeo di Indagine (OEI) per la ricerca e il sequestro di ulteriori beni archeologici di provenienza italiana potenzialmente nella disponibilità del collezionista in Belgio. Egli risultava tra l’altro fra i partecipanti ad alcuni convegni sulla Magna Grecia nell’ambito di una rassegna annuale che si svolge a Taranto e alla quale partecipano numerosi collezionisti e studiosi. Nel dicembre 2018 la Procura della Repubblica di Foggia ha emesso l’OEI, poi eseguito dalla Polizia Federale belga con la partecipazione di militari del Nucleo TPC di Bari, che hanno individuato la stele daunia presso l’abitazione del collezionista in un comune della provincia di Anversa, verificando che il frammento conservato presso il Museo di Trinitapoli era perfettamente sovrapponibile e completava la parte mancante del disegno della stele. 

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Nel corso della perquisizione è stato recuperato un vero e proprio “tesoro archeologico”, costituito da centinaia di reperti in ceramica figurata apula e altre stele daunie, tutte illecitamente esportate dall’Italia, che sono state quindi sottoposte a sequestro in Belgio e ora riportate nel territorio pugliese.

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Il successo della presente operazione rappresenta il frutto di una sinergica ed unitaria azione che ha visto quali protagonisti decisivi i magistrati italiani e belgi in servizio presso Eurojust, nella preziosa funzione di coordinamento della cooperazione internazionale e ausilio nella interlocuzione tra Autorità Giudiziaria italiana ed Autorità Giudiziaria belga.

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lunedì 21 Giugno 2021

(modifica il 27 Giugno 2022, 13:45)

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