Cronaca

Covid-19, dalla Cei altri tre milioni di euro agli ospedali: c’è anche il Miulli di Acquaviva

La Redazione
Coronavirus
Il mondo cattolico è in prima linea per affrontare l'emergenza sanitaria
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Altri tre milioni dell’8xmille a favore degli ospedali impegnati nella lotta alla pandemia da Coronavirus.

Lo ha deciso ieri la Cei, Conferenza Episcopale Italiana, nportando così a un totale di 16,5 milioni gli stanziamenti in questa nfase di emergenza sanitaria e sociale.

La nConferenza Episcopale Italiana «continuando l’opera di sostegno alle nstrutture ospedaliere, molte delle quali stanno radicalmente modificandon la propria organizzazione interna per rispondere all’emergenza nsanitaria mette a disposizione altri tre milioni di euro – provenienti ndai fondi dell’8xmille, che i cittadini destinano alla Chiesa cattolica –n a beneficio della Fondazione Policlinico Gemelli, dell’Ospedale Villa nSalus di Mestre, dell’Ospedale Generale Regionale Miulli di Acquaviva delle Fonti».

Inn tal modo il nuovo stanziamento segue di qualche giorno quello analogo n(sempre dell’ammontare di tre milioni) destinato alla Piccola Casa dellan Divina Provvidenza – Cottolengo di Torino, all’Azienda ospedaliera n“Cardinale Giovanni Panico” di Tricase, all’Associazione Oasi Maria nSantissima di Troina e, soprattutto, all’Istituto Ospedaliero nPoliambulanza di Brescia.

A questi sei nmilioni destinati espressamente agli ospedali vanno poi aggiunti i 10 nmilioni che la Cei ha inviato complessivamente alle 220 Caritas ndiocesane, per i bisogni primari della popolazione, e i 500 mila euro a nfavore del Banco Alimentare per consentire a nchi non ha reddito di poter fare la spesa. In totale, come già nricordato, si tratta di 16,5 milioni di euro già stanziati dalla Cei, ntutti tratti dai fondi 8xmille.

I 16,5 milioni non nesauriscono naturalmente l’impegno della Chiesa italiana in tutte le suen articolazioni. A questa cifra, infatti, vanno aggiunte le centinaia di niniziative prese in sede locale a tutti i livelli.

Oltre a questa linea di sostegno agli ospedali, gli interventi del mondo cattolico si stanno orientando principalmente in altre due direzioni: mettere una serie di strutture ecclesiastiche an disposizione del personale sanitario, della Protezione civile e di chi ndeve stare in quarantena. E dare ospitalità e cibo alle persone senza dimora, che rischiano di diventare le vittime anonime di questa tragedia. Finora sono 23 le Diocesi (in 11 Regioni ecclesiastiche) che hanno ncomunicato di aver offerto alla Protezione civile e al sistema sanitarion nazionale altrettante strutture per oltre 500 posti. A queste vanno naggiunte 18 Diocesi (in 8 Regioni ecclesiastiche) che hanno impegnato npiù di 25 strutture per oltre 300 posti nell’accoglienza di persone in nquarantena e/o dimesse dagli ospedali. Infine 21 Diocesi (in 10 Regioni nEcclesiastiche) hanno comunicato di aver messo a disposizione quasi 300 nposti per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre nall’ospitalità residenziale ordinaria che tiene conto delle misure di nsicurezza indicate dai decreti del governo. Innumerevoli infine le niniziative a livello parrocchiale, di gruppi, associazioni e movimenti, noltre che quelle poste in essere dalle congregazioni religiose maschili en femminili.

martedì 31 Marzo 2020

(modifica il 27 Giugno 2022, 15:55)

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