Precisazioni in merito alla vicenda, riportata ieri, riguardo il sequestro – da parte dei Carabinieri Forestali – di una cava ad Altamura.
La notizia, come si ricorderà, proveniva da una comunicazione ufficiale da parte dei Carabinieri Forestali.
In merito alla vicenda abbiamo ricevuto, a mezzo e-mail, una richiesta di rettifica da parte dalla Calcestruzzi Petilia Costruzioni Generali srl che qui – per dovere di correttezza e cronaca – interamente riportiamo.
“La Calcestruzzi Petilia Costruzioni Generali srl intende confutare quella che reputa una “errata prospettazione delle circostanze delittuose rappresentate nell’articolo divulgato lo scorso 23 giugno 2020, da Altamuralive, relativo all’operato sequestro di una cava per la ivi estrazione illecita di inerti. Nell’ordine e per gradi.
Già in possesso di autorizzazione regionale alla coltivazione mineraria dal 1994, la società scrivente ne ha tempestivamente richiesto la proroga. Pertanto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 11 delle NTA del PRAE, era legittimata a continuare l’attività sino all’esito del corrispondente procedimento amministrativo. Che, infatti, risulta essere ancora pendente. Poiché il preavviso di rigetto è stato annullato dal TAR Puglia con la sentenza n. 1533/2018. Mentre il precedente sequestro dell’area è stato revocato dal Tribunale di Bari, il 16 aprile 2020. Da allora, se si esclude il periodo di sospensione per l’emergenza Covid, sono trascorsi poco più di trenta giorni.In cui non è cambiato assolutamente nulla.
Ciononostante, i Carabinieri, di loro iniziativa, hanno eseguito una seconda misura cautelare, per gli stessi fatti. Ora al vaglio del Tribunale del Riesame”.