La scoperta risale al 2006, quando Vincenzo Ventricelli, proprietario di una masseria e di un agriturismo a picco sull’invaso di San Giuliano, a Matera, denunciò la scoperta di uno sceletro fossile di una balena di un milione di anni fa.
rn
rnLa scoperta fece un gran clamore, iniziarono le prime fasi di scavo, poi interrotte un pò per mancanza di fondi, un pò per le precarie condizioni in cui si trova il fossile, incastonato nell’argilla a pochi centimetri dall’acqua del lago artificiale. Le piene, infatti, sommergevano letteralemente il reperto, rendendo impossibile la prosecuzione dello scavo. Oggi da scavare e recuperare è rimasta la scatola cranica, forse la parte più importante dal punto di vista scientifico. Sono iniziate la scorsa settimana, appunto, le ultime fasi di scavo dedicate al recupero dell’enorme "testone".
rn
rnIn Basilicata sono tutti col fiato sospeso perchè la balenottera, lunga più di 15 metri, potrebbe rivelarsi una scoperta di importanza mondiale. Intanto Vincenzo Ventricelli e sua moglie, Marta Incampo, dal loro "Agriturismo Ventricelli", un pezzo di altamuranità in piena Lucania, attendono entusiasti la fine dei lavori, a dimostrazione che i proprietari delle aree archeologiche non sono tutti uguali, e il riferimento alle Orme di Dinosauri non è affatto casuale.
Cultura
Riprendono scavi di balena fossile scoperta da un altamurano
La scoperta di Vincenzo Ventricelli risale al 2006, in questi giorni si recupera la scatola cranica.
Notifiche
Login
0 Commenti