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Regionali e referendum confermativo, domani e lunedì urne aperte. Piccola guida al voto

La Redazione
Regionali e referendum confermativo
Le urne resteranno aperte domenica 20 settembre dalle ore 7:00 del mattino fino alle ore 23:00 della sera, e lunedì 21 settembre 2020 dalle ore 7:00 del mattino fino alle ore 15:00 del pomeriggio
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Domani e lunedì 21 settembre urne aperte in tutta Italia per il referendum costituzionale confermativo relativo al taglio del numero dei parlamentari, in diverse regioni (Puglia compresa) per il rinnovo del consiglio regionale e la conseguente elezione del nuovo Governatore e – in alcuni comuni – anche per le elezioni comunali. Ricordiamo, inoltre, che e elezioni regionali in Puglia, come anche quelle in Liguria, Toscana, Campania, Veneto, Valle d’Aosta e Marche, dovevano tenersi tra marzo e giugno 2020.

Per votare, chi ne ha diritto, deve recarsi al seggio elettorale del proprio Comune di residenza, munito di tessera elettorale e documento di identità valido.

Laddove si fosse sprovvisti o sia necessario richiedere un duplicato della propria tessera elettorale è possibile recarsi presso l’ufficio elettorale comunale.

Recentemente le Asl pugliesi hanno varato un protocollo anti Covid per i seggi e il vademecum per consentire il voto a chi risulta in quarantena.
Per quanto riguarda le Regionali, ecco come si vota e chi sono gli otto candidati in corsa per la carica di Presidente.

Quando si vota

Le urne resteranno aperte domenica 20 settembre dalle ore 7:00 del mattino fino alle ore 23:00 della sera, e lunedì 21 settembre 2020 dalle ore 7:00 del mattino fino alle ore 15:00 del pomeriggio.

Lo scrutinio

Le operazioni di scrutinio per il Referendum avranno inizio subito dopo la chiusura della votazione e l’accertamento del numero dei votanti. Le operazioni di scrutinio relative alle elezioni amministrative avranno inizio martedì 22 settembre 2020 alle ore 9:00.

ELEZIONI REGIONALI

Come si vota

L’elettore può esprimere la propria preferenza solo al candidato presidente (in questo caso il voto non si estende alla lista collegata) o solo a una lista (in questo caso il voto si estende al candidato presidente collegato). L’elettore può esprimere anche una preferenza per un candidato consigliere, riportando sulla scheda il suo cognome: il voto si estende alla lista e al presidente collegato. È possibile effettuare un voto disgiunto, ovvero indicare un candidato governatore e poi volendo anche una lista che non lo appoggia. Di recente è stata introdotta anche la doppia preferenza di genere ovvero la possibilità di esprimere una doppia preferenza che deve essere necessariamente indicata per un uomo e una donna.

I Candidati

Sono otto i candidati in corsa per la carica di Presidente della Regione Puglia:

  • Michele Emiliano, presidente uscente, sostenuto da Partito Democratico, Italia in Comune, Emiliano Sindaco di Puglia, Senso Civico, Con Emiliano, Popolari con Emiliano, Puglia Verde e Solidale, Davvero-Ecologia e Diritti-PAI, Pensionati e Invalidi, Partito del Sud, Indipendenti del Sud, Democrazia Cristiana, Liberali, Sinistra Alternativa;
  • Raffaele Fitto, sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Unione di Centro-Nuovo PSI, La Puglia Domani;
  • Antonella Laricchia, sostenuta da Movimento 5 Stelle, Puglia Futura;
  • Ivan Scalfarotto, sostenuto da Italia Viva, Scalfarotto Presidente – +Europa, Futuro Verde;
  • Pierfranco Bruni, sostenuto da Fiamma Tricolore;
  • Nicola Cesaria, sostenuto da Lavoro Ambiente Costituzione;
  • Mario Conca, sostenuto da Cittadini Pugliesi-Conca Presidente;
  • Andrea D’Agosto, sostenuto da Riconquistare l’Italia.

La Legge elettorale pugliese

In Puglia si vota attraverso la legge varata nel 2015, che ha fatto il suo esordio proprio durante le elezioni regionali di quell’anno. Il sistema di voto è un proporzionale a turno unico: sarà quindi eletto governatore il candidato che ottiene anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Il Consiglio regionale della Puglia è composto da 50 consiglieri più il presidente. Dei 50 seggi, 27 vengono suddivisi in base al listino unico regionale e i restanti 23 invece sono ripartiti a livello circoscrizionale. Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, una coalizione e una lista che si presenta da sola devono superare la soglia di sbarramento dell’8%. Per una lista facente parte di una coalizione la soglia è quella del 4%. Per garantire la governabilità al candidato vincitore, viene attribuito anche un premio di maggioranza pari a 29 seggi nel caso si ottenga almeno il 40%, 28 seggi tra il 35% e il 40%, e infine 27 seggi sotto il 35%.

REFERENDUM CONFERMATIVO

Il referendum costituzionale è stato indetto per approvare o respingere la legge di revisione costituzionale dal titolo “Modifiche agli articoli 56, 57 e 59 della Costituzione in materia di riduzione del numero dei parlamentari”. È il quarto referendum confermativo nella storia della Repubblica. Lo scorso 8 ottobre 2019 la Camera ha approvato in via definitiva il taglio dei componenti di entrambi i rami del Parlamento: da 630 a 400 seggi alla Camera, da 315 a 200 seggi elettivi al Senato. In seconda deliberazione la legge non è stata approvata a maggioranza qualificata dei due terzi dei componenti di ciascuna camera e quindi un quinto dei senatori ha potuto richiedere il referendum confermativo. Il referendum non richiederà il raggiungimento di un quorum per essere valido. Quindi in ogni caso vincerà il Si o il No nelle percentuali che decreteranno le urne.

sabato 19 Settembre 2020

(modifica il 27 Giugno 2022, 15:06)

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